
Il diritto alla partecipazione in tempi di crisi ed emergenza
Autore: un gruppo di soci Aip2
Di fronte alle crisi climatica, del Covid19, della guerra, alla moltiplicazione delle diseguaglianze a livello planetario si moltiplicano gli interventi urgenti e i finanziamenti di emergenza. Vengono promossi interventi di cui non si conoscono gli impatti sociali, ambientali né economici perché vengono sistematicamente sottratti alle Valutazioni di Impatto Ambientale, VIA, e di Salute, VAS, e alle procedure di partecipazione previste dalle leggi vigenti.
Aip2, Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica, nata per promuovere e migliorare la pratica della partecipazione pubblica e della democrazia deliberativa, ritiene che il coinvolgimento dei cittadini sia requisito essenziale della democrazia rappresentativa, e che non debba essere negato in nessun caso per interventi che hanno impatti potenzialmente negativi sul territorio e possono aumentare l’inquinamento, le malattie, le disparità sociali.
L’esperienza maturata con la legge che ha previsto la partecipazione negli appalti pubblici nella fase che precede la VIA (Dlgs 18 aprile 2016, n. 50, e regolamento DPCM 10 maggio 2018, n. 76) ha dimostrato che si possono realizzare percorsi partecipativi inclusivi in tempi molto brevi – da 2 a 4 mesi – se ben organizzati e razionalizzati. Ciò permette ai responsabili di nuove opere di esaminare diverse opzioni, e rispondere in modo specifico alle preoccupazioni di Enti pubblici, associazioni e imprenditori, migliorando i progetti e prevedendo azioni correttive o la non realizzazione dell’opera.
Già nel 2020, avevamo espresso perplessità sulla possibilità di derogare al dibattito pubblico incredibilmente fino al 31 dicembre 2023, come previsto dal decreto-legge Semplificazioni n. 76/2020. La attuale crisi energetica agevola il ricorso governativo a figure commissariali straordinarie; ci pare rischiosa una accelerazione che non preveda adeguati spazi per la partecipazione dei cittadini. Eppure, le stesse opere pubbliche previste dal PNRR sono precedute da un dibattito pubblico, seppur in forma abbreviata!
Bisogna da subito riprendere ed estendere le pratiche di partecipazione per la realizzazione di opere infrastrutturali e impianti, in particolare nel settore energetico, che emerge come priorità per il futuro immediato e remoto della nostra società.
Su questo settore anzi sarebbe necessaria una maggiore partecipazione fin dalle scelte strategiche e di programmazione che dovrebbero orientare poi le scelte sulle opere da realizzare in modo meno emergenziale e inquadrarle all’interno di una cornice condivisa.
L’Associazione ha costituito una comunità di pratica tra tutti coloro – professionisti, accademici, amministratori, funzionari pubblici, cittadini – che sono interessati alla partecipazione e offre la sua disponibilità a promuovere iniziative, formazione e realizzazione di percorsi partecipativi a supporto delle comunità interessate.
La mancanza di una partecipazione porterà solo conseguenze negative, come l’irrigidimento delle posizioni a favore o contro le nuove infrastrutture oppure la strumentalizzazione partitica, che priva i cittadini dello spazio per conoscere, capire e rimanere protagonisti.
Se trascuriamo la partecipazione, trascuriamo noi stessi ed i legami che ci rendono comunità!
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