Verbale del workshop “Valutazione dei processi partecipativi” – Assemblea Aip2 – 2014
Partecipanti: Claudia Casini, Giorgia Favarotto, Mauro Julini, Lucia Lancerin, Rodolfo Lewanski, Giulio Mattiazzi, Alessandro Mengozzi, Anna Lisa Pecoriello, Luigi Taccone, Carlo Verona, David Virgilio
Introduce Lucia Lancerin, coordinatrice del gruppo, con una breve descrizione del lavoro del gruppo realizzato tra il 2012 e il 2014. Nato nell’aprile del 2012 con l’obiettivo di definire i criteri attraverso cui leggere la partecipazione pubblica e costruire conoscenza collettiva e di auto-apprendimento interno. Le attività ipotizzate dal gruppo di lavoro prevedevano una fase zero per concordare il metodo di lavoro e definire incontri periodici di narrazione di casi reali – anche ascoltando più punti di vista – come attività propedeutica alla individuazione di indicatori e criteri per la valutazione. Sono state individuate alcune domande da cui avviare la riflessione: Quale tipo di partecipazione? Per chi valutiamo la partecipazione? Quali sono i soggetti coinvolti? Chi sono i destinatari? Quanto tempo? Quali premesse? Quali esiti? È stato evidenziata anche la necessità di utilizzare un linguaggio semplice secondo i principi del KISS (Keep It Short and Simple Or Keep It Simple, Stupid!).
Dopo il primo anno di attività ci si è resi conto che il tema è molto impegnativo e poco sostenibile ad essere approfondito su base volontaria. Inoltre il gruppo, unico superstite tra quelli costituiti, si è soffermato a riflettere sul funzionamento dell’associazione e su come condividere il lavoro. Quindi è emersa la volontà da un lato di individuare fondi di sostegno per svolgere la ricerca in modo più strutturato, dall’altro di interrogare il direttivo dell’associazione per capire quali casi, materiali e strumenti potrebbero essere messi a disposizione del gruppo.
Questi i temi individuati quali progetti di ricerca utili e necessari alla attività del gruppo di lavoro:
- La situazione in Italia vista a confronto con quella francese del Debat Public
- Il dibattito sulla legge toscana
- I criteri di valutazione dei processi di partecipazione nei report annuali e un confronto tra le leggi delle regioni Toscana ed Emilia Romagna
- Il punto di vista dei politici sulla partecipazione
In vista dell’assemblea si è concordato fosse necessario arrivare presto a produrre qualche esito concreto ed in particolare sono state proposte:
- schedatura biblio-sitografica tematica (scheda predisposta da Stefano Sotgiu)
- interviste da inserire sul sito (esempi di Anna Lisa Pecoriello)
- schedatura dei processi partecipativi aggiornabile e accessibile on line (sulla base degli esiti del workshop)
- manuale sulla valutazione, incrementale e aggiornabile nel tempo
In questo modo le attività del gruppo diventano disponibili on line e continuamente aggiornabile. Il workshop che oggi proponiamo è il primo step verso un work in progress che si avvia e potrebbe poi essere ospitato sulla pagina “Valutazione” del sito AIP2.
Anna Lisa Pecoriello, facilita il workshop
Presentazione del workshop che utilizza il metodo di condivisione delle priorità e prende avvio da una domanda maieutica “Quando possiamo definire di successo un processo partecipativo?”
BRAIN SQUASHING “QUANDO SI PUO’ CONSIDERARE DI SUCCESSO UN PROCESSO PARTECIPATIVO?”
- Quando è alta la percentuale delle persone soddisfatte
- Quando il tipo di processo influenza il tipo di partecipazione
- Quando sono stati raggiunti gli obiettivi del processo (se e come lo sono stati)
- Quando chi non ha partecipato si accorge che il processo c’è stato
- Quando c’è ampio coinvolgimento degli stakeholders (non in senso quantitativo ma qualitativo)
- Quando l’obiettivo deve essere chiaro a tutti (confini della tematica)
- Quando l’esito è condiviso
- Quando la decisione riflette il processo
- Quando si può misurare o almeno è possibile esprimere un giudizio qualitativo
- Quando la decisione è un prodotto dell’interazione
- Quando scatena il cambiamento nella macchina amministrativa
- Quando la differenza tra status quo e situazione post processo è apprezzata significativamente dalla comunità di riferimento
Vanno tenuti presenti inoltre le seguenti considerazioni: La percentuale non è sufficiente per capire gli attori o le persone che non hanno partecipato; È diverso il successo del percorso (procedurale) dal successo degli esiti (sostanziale)
Attraverso il metodo di condivisione delle priorità 5 W questions: WHY, WHAT, WHO, WHEN, WHERE procede con riflessioni che partendo da quella individuale, sono man mano condivise attraverso liste di risposte prima di gruppi di 2 persone, poi di 4, poi di 6, ecc. per concludere tutti insieme con una lista di risposte e priorità condivise.
5W Questions: ESITI CONDIVISI
WHY? Perché valutare un processo partecipativo?
- Per generare processi di apprendimento e in specifico: ex ante (se e come fare partecipazione nel caso specifico), in itinere (individuare errori e correggerli), ex post (valutare l’efficacia, migliorare in seguito, dare legittimazione agli esiti).
- Per valutare il raggiungimento degli obiettivi, per auto-valutare la propria partecipazione al processo e per comprendere le ragioni di un eventuale fallimento.
- Per verificare se la filosofia partecipativa risponda alle sue premesse con efficacia ed efficienza.
WHAT? Cosa valutare in un processo partecipativo?
- IL PROCESSO: chi rappresenta e la sua significatività; se e quali informazioni siano state rese disponibili; come è stato realizzato il dialogo; cosa si sia deliberato e come questo sia stato comunicato e reso pubblico.
- GLI ESITI : l’influenza sull’oggetto; le relazioni orizzontali e verticali che si sono instaurate.
- GLI INDICATORI: confrontare indicatori oggettivi e indicatori soggettivi.
- Rapporto tra output e out come; indici di gradimento; coinvolgimento degli stakeholder ex-ante ed ex-post; i profili dei partecipanti rispetto ai profili degli abitanti; la resilienza del processo; il rapporto costi-benefici con indicatori qualitativi/quantitivi.
WHO? Chi deve valutare un processo partecipativo?
- I partecipanti
- Il committente
- Il consulente
- La comunità/ gli stakeholders (anche quelli che non hanno partecipato
- Ente terzo accreditato dalle parti
- Delegati dagli attori partecipanti, competenti, incentivati ed indipendenti
WHEN? Quando valutare un processo partecipativo? In che momenti?
- Ex-ante, in-itinere, ex-post (ma anche ex-ex post, dopo un po’ di tempo significativo)
WHERE? Dove/come valutare un processo partecipativo?
- Nel caso di processi semplici e ridotti (max 20 persone, come ad es. in processi di partecipazione condominiali), in assemblea.
- Nei processi complessi e molto frequentati, attraverso varie modalità (questionari, focus group) e in vari luoghi (sia reali che virtuali).
- Nei luoghi della partecipazione.
- Attraverso i documenti prodotti e gli avvenimenti.
- Attraverso interviste ai partecipanti o a chi poteva essere coinvolto (capendo anche perché non ha partecipato).
- Attraverso una indagine sociologica, con questionari ed interviste.
A conclusione dell’incontro si concorda di procedere con la condivisione del report nel gruppo anche tramite incontro skype (il tempo era poco!) e quindi, proponendo una interazione allargata tramite il sito, in formato dinamico e opensource, per continuare la riflessione con il contributo di tutti.
Ultimi articoli
- Connessioni: il potere della democrazia partecipativa 03th Set 2024
- Gli esiti del percorso di riflessione e aggiornamento della Carta della Partecipazione 09th Lug 2024
- La Carta della Partecipazione Pubblica 2024 19th Giu 2024
- Puglia partecipa camp 27th Mag 2024
- Politiche pubbliche e partecipazione: tra il dire e il fare 24th Apr 2024
Argomenti
- Ambiente
- Archivio articoli
- Aree interne
- Beni Comuni
- Carta della Partecipazione
- Comunicazioni AIP2
- Conflitti Ambientali
- Dibattito Pubblico
- Esperienze
- Esperienze di Area Vasta
- Esperienze di Quartiere
- Esperienze di Vicinato
- Esperienze in Comune
- Formazione
- Gestione dei rischi
- Grandi opere
- Grandi opere
- Metodi e strumenti
- News ed Eventi
- Rigenerazione urbana
- Varie