
L’associazione italiana Aip2 ha deciso di inviare alla stampa una lettera aperta indirizzata a referenti della Regione Toscana, e per conoscenza all’Anci Toscana, per condividere la propria apprensione per le sorti della partecipazione in Toscana, che da regione modello sta diventando fanalino di coda non riuscendo più a esprimere la necessaria capacità di monitoraggio, valutazione e sperimentazione delle pratiche partecipative, anche a causa della vacanza da oltre un anno della figura dell’Autorità Regionale della Partecipazione (istituita proprio dalla prima Legge regionale italiana sulla partecipazione del 2007, rinnovata nel 2013).
Della legge regionale e di un suo ipotetico percorso di revisione non si sa più niente, cosi come del suo rifinanziamento, degli indirizzi che intende seguire la nuova Autorità (nominata nonostante le critiche espresse da Aip2 e da alcuni consiglieri regionali sulla mancanza di trasparenza nella diffusione del bando per le candidature). La preoccupazione è acuita dalla pubblicazione di un bando di gara di Anci Toscana, in scadenza in questi giorni, che prevede di destinare risorse imponenti alla gestione di processi partecipativi per la costruzione di politiche pubbliche sul territorio regionale. Questa scelta sembra presagire un’ulteriore spinta verso il disinvestimento di risorse ed energie dalla Legge sulla partecipazione a favore di una delega ad Anci, che a sua volta affida ad un unico soggetto tecnico esterno la gestione di processi partecipativi per i prossimi tre anni, invece di rafforzare il ruolo degli enti locali e della varietà delle numerose organizzazioni operanti nei territori Toscani, con grande ricchezza di approcci e competenze.
Con questa lettera aperta Aip2 intende porsi come portavoce di una più ampia comunità fatta non solo di esperti ma anche di rappresentanti di enti, associazioni, comitati e gruppi di cittadini attivi, cioè di coloro che rappresentano la Toscana propositiva e innovativa, e vorrebbe aprire una riflessione sul tema della trasparenza e della democrazia a partire dai principi della Carta della partecipazione (sottoscritta da numerose associazioni ed enti pubblici in tutta Italia), in un momento molto delicato e difficile per i cittadini e per i rappresentanti politici.
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