La nuova Carta della Partecipazione per politiche pubbliche sempre più inclusive
A cura di Chiara Pignaris, socia di AIP2 coordinatrice dell’evento.
Il 4 dicembre 2025, Palazzo Bastogi a Firenze – luogo storico e simbolico per la promozione della democrazia deliberativa in Italia – ha ospitato il convegno di presentazione della nuova Carta della Partecipazione Pubblica. L’evento, un’autentica “maratona” di contenuti, non è stato solo il rilancio di uno strumento essenziale che, unito alle Linee Guida nazionali di imminente pubblicazione diventerà un dispositivo di soft law, ma un vibrante racconto di come i 12 valori e princìpi della Carta stiano permeando, con forza inattesa, ambiti decisionali cruciali, dalla sicurezza integrata alla rigenerazione delle aree interne.
Per chi ha contribuito alla genesi della Legge Regionale 69/2007 e all’assemblea fondativa di AIP2, ritrovarsi nel Salone delle Feste è stata un’emozione palpabile: la testimonianza visiva di un percorso che, partito da una “stagione gloriosa della politica”, oggi chiede di affrontare nuove e complesse sfide.
Grido d’allarme e appello all’azione
Gli interventi introduttivi dei Promotori – AIP2. Garante della Partecipazione della Regione Toscana e INU Toscana – e il saluto della nuova Presidente del Consiglio Regionale della Toscana hanno messo a fuoco la tensione tra il potenziale democratico e la realtà attuale.
Stefania Saccardi, portando i saluti del Consiglio Regionale della Toscana, ha ribadito in modo netto che, con tassi di partecipazione al voto sotto il 50%, il tema del coinvolgimento civico deve diventare la “grande sfida” della politica. Ha sottolineato che la partecipazione politica nasce da quella sociale, e che questo deve essere un obiettivo primario, anche se reso difficile dal clima di superficialità e fake news. Un segnale di rinnovato interesse che, come auspicato dal gruppo di soci toscani e non solo, possa davvero stimolare una nuova stagione per la partecipazione.
Francesca De Santis, Garante per la Partecipazione per il governo del territorio, ha denunciato come la mancata promozione della partecipazione, pur essendo un “macro-diritto di libertà”, produca sfiducia e astensionismo, una preoccupazione contenuta nella recente Raccomandazione UE n. 8627 (2023). La nostra Presidente Agnese Bertello ha legato questo allarme internazionale agli sforzi nazionali, sottolineando come le imminenti Linee Guida Nazionali sulla Partecipazione Pubblica, elaborate con il Dipartimento della Funzione Pubblica e diverse Regioni, attingano direttamente ai 12 princìpi della Carta, di cui ha richiamato la genesi, che ha coinvolto oltre 300 funzionari, rappresentanti del mondo non profit ed esperti. Il punto di vista dell’urbanistica, portato da Camilla Cerrina Feroni (INU Toscana), ha spinto per una “legge quadro nazionale” che sancisca il coinvolgimento delle comunità come parte integrante delle scelte urbanistiche, perché purtroppo non tutte le Regioni hanno una normativa avanzata come quella toscana sul Governo del Territorio. Michele D’Alena, coordinatore dei processi partecipativi della Regione Emilia-Romagna, ha poi inquadrato la partecipazione come un antidoto necessario alla crisi climatica e alla violenza sui social, poiché può contribuire a rafforzare la vitalità del volontariato civico.
I princìpi in azione: come le esperienze incarnano i valori
La carrellata dei sei talk tematici, stimolata dalle domande ideate dalle bravissime moderatici Antonella Giunta, Claudia Casini, Angela Nasso, Elisa Caruso, Anna Lisa Pecoriello ed Elena Farnè, ha fornito una prova empirica inequivocabile della pervasività dei princìpi della Carta, mostrando come le esperienze pratiche abbiano cercato di tradurre, pur con alcune difficoltà, i suoi valori.
Nel talk dedicato alla coppia INCLUSIONE – COINVOLGERE, l’obiettivo di “far emergere gli interessi scarsamente rappresentati” è divenuto tangibile con il co-finanziamento di un percorso che ha coinvolto i detenuti del Carcere di Sollicciano e l’attivazione di 52 progetti di sicurezza integrata (FSE), tra i quali il progetto “Sicuramente” presentato al convegno dal Comune di Massa, dimostrando la volontà di portare la partecipazione dove è più difficile.
La coppia valore/principio TRASPARENZA – INFORMARE, nella legge regionale toscana sul governo del territorio ha trovato applicazione non solo nell’obbligo burocratico di pubblicare, ma nell’accessibilità e nella relazione biunivoca. Come spiegato dalla Garante, trasparenza significa rendere accessibile e comprensibile a tutti il complesso contenuto urbanistico, come fatto dal Comune di Montopoli che ha coinvolto persino i bambini, e restituire i risultati in maniera altrettanto chiara, affinché l’Amministrazione possa recepirli.
L’ambito delle politiche ambientali ha visto l’applicazione del valore di EQUITÀ e del principio FACILITARE all’ampio percorso per il Piano regionale di tutela delle acque e, soprattutto, al sostegno ai Contratti di Fiume che, come raccontato dal Sindaco di San Gimignano per l’esperienza “Oltre i confini” della Val d’Elsa, hanno dimostrato come il ruolo della facilitazione sia essenziale per realizzare l’equità in modo concreto: trattare tutte le opinioni come importanti, mediare i contrasti ricorrenti e generare reciproco riconoscimento.
La coppia COOPERAZIONE – CO-CREARE è stata il fulcro del talk dedicato al welfare di comunità. Il progetto “Quartieri Sani Hub” del Comune di Firenze ha trasformato le Case della Salute in “Case della Comunità”, attraverso un partenariato esteso e la collaborazione con i cittadini e le diverse realtà locali, unita al supporto dell’Università di Firenze. In questi processi, la consapevolezza genera apprendimento collettivo e, di fatto, il Piano Strutturale ha integralmente recepito i princìpi guida dei “Quartieri sani”.
Nell’ambito delle politiche per la rigenerazione urbana, il nesso tra EFFICACIA – VALUTARE si è manifestato con l’utilizzo degli usi transitori come strumento innovativo, come nel caso degli Hangar Creativi di Livorno. Ciò consente di testare le ipotesi progettuali prima dell’investimento definitivo, garantendo che il contributo partecipativo incida effettivamente negli esiti e rafforzando l’efficacia. Questo è stato possibile grazie alla promozione di tali strumenti e all’integrazione di fondi FESR e FSE da parte della Regione Toscana.
Infine, l’ambito delle aree interne ha fatto comprendere l’importanza del legame FIDUCIA – RENDER CONTO. Il Sindaco di San Godenzo ha definito la partecipazione una “necessità” per l’amministratore, non solo un diritto per i cittadini. Il percorso lungo e complesso di “Montagna Prossima” ha costruito fiducia attraverso una visione chiara ed integrata e l’impegno a render conto degli esiti. Il ruolo della Regione Toscana è stato fondamentale come regista delle Strategie d’area, facilitatore e garante delle risorse integrate (FESR, FSE+ e altri).
L’eredità della giornata: il radicamento delle pratiche partecipative
La maratona di Palazzo Bastogi si è conclusa con una sala attenta e concentrata. Il pubblico, composto da una settantina di persone in presenza (tra cui i nostri soci Matteo Garzella, Susan George, Raffaello Martini, e Luca Raffini) e una trentina collegate online, nei commenti raccolti dopo l’evento ha espresso unanime stupore nel constatare la vastità di ambiti in cui l’approccio partecipativo si sta estendendo, superando le barriere settoriali e territoriali.Questa consapevolezza diffusa è il vero lascito della giornata. Nonostante le difficoltà politiche e il congelamento dei finanziamenti della Lr. 46/2013 (dovuto al mancato rinnovo dell’Autorità per la Partecipazione), è emerso con chiarezza che il modello partecipativo esplicitato dai 12 princìpi della Carta ha ormai messo radici profonde nelle pratiche della Regione Toscana. Ci auguriamo che tale percorso continui, alimentato dalla necessità dei territori e dalla speranza di vedere presto una nuova stagione istituzionale capace di sostenerne appieno l’importanza strategica.













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